Nei primi minuti di "Assassin's Creed", durante la storica sequenza all'interno del Tempio di Salomone a Gerusalemme, veniamo introdotti alla misteriosa figura dell'Assassino, un individuo facente parte della Confraternita degli Assassini, un gruppo di guerrieri insediati nella fortezza di Masyaf. La serie Ubisoft ha da sempre fatto del contesto storico il punto di forza dei suoi giochi, dalle Crociate al Rinascimento italiano, passando per la Rivoluzione americana e quella francese. La Confraternita degli Assassini, gruppo attorno al quale ruota l'intera trama della saga, si basa su un gruppo effettivamente esistito, i Nizariti.
I Nizariti indossavano tuniche bianche, una vistosa cintura rossa ed un cappuccio: suona familiare?
L'idea di rendere il personaggio principale del gioco un assassino ismailita arrivò quasi casualmente a Patrice Désilets, creative director del primo capitolo della serie. Nel corso di un'intervista al portale videoludico Polygon, Désilets raccontò di avere usato come base iniziale per il progetto un libro che ebbe modo di leggere al college, che parlava di organizzazioni e società segrete, tra cui - per l'appunto - i membri della Setta degli Assassini. Successive ricerche portarono il team di sviluppo a prendere come riferimento principale "Alamut - La Fortezza", romanzo storico del 1938 scritto dallo scrittore sloveno Vladimir Bartol, incentrato sulla figura di Ḥasan-i Ṣabbāḥ, fondatore dei Nizariti che, nell'anno 1090 d.C., si insediò nella fortezza di Alamut, sita a nord della Persia.
Sotto la guida di Hasan, la setta dei Nizariti estese la propria influenze sino alla Siria, soprattutto grazie all'esecuzione di assassinii politici. I membri della setta venivano inviati, singolarmente o in piccoli gruppi, ad eliminare i loro bersagli pubblicamente, in genere nelle moschee durante il venerdì, il giorno sacro dell'Islam. I sicari, compiuto l'omicidio, venivano spesso uccisi sul momento, senza opporre alcuna resistenza. Per via di ciò, si riteneva che i Nizariti operassero sotto l'effetto di droghe, in particolare l'hashish: da ciò deriverebbe il nome con cui erano identificati, "al-Hashīshiyyūn", ovverosia "dediti all'hashish". Da questo termine sarebbe stata tratta la parola italiana "Assassino", basata proprio sulle usanze della Setta. L'effettivo utilizzo o meno dell'hashish per sottomettere gli adepti e privarli di volontà sarebbe tuttavia oggetto di discussione dagli storici, in quanto diverse cronache dell'epoca inquadrano Hasan come una figura austera e rigorosa, che non avrebbe consentito l'utilizzo di stupefacenti a scopi bellici. La figura di Hasan e dei maestri che gli succedettero veniva considerata quasi divina dagli adepti della Setta, cui giuravano la massima fedeltà e la totale sottomissione.
Nel corso della Terza Crociata, periodo in cui è ambientato il primo capitolo della serie, i Nizariti tentarono - fallendo - di assassinare Saladino, personaggio menzionato diverse volte all'interno del gioco, durante l'Assedio della città di Aleppo, avvenuto nel 1176 (circa una ventina di anni prima dell'anno di ambientazione del primo episodio).
Ne "Il Milione", cronaca dei viaggi in asia compiuti dal mercante italiano Marco Polo, la figura di Hasan viene definita "Vecchio della Montagna". Nel suo libro, Marco Polo descrive le usanze dei Nizariti e di come era strutturata la fortezza di Alamut: un maestoso castello protetto dalle montagne in cui era stato ricreato un vero e proprio paradiso terrestre: un giardino ricolmo di animali, donne e prelibatezze di ogni tipo, in cui erano incessanti i banchetti e i festeggiamenti, simili a quelli descritti dal profeta Maometto. Hasan conduceva giovani adepti all'interno della fortezza dopo averli narcotizzati, facendo vivere loro i piaceri della vita per poi riportarlo nel "mondo reale" (sempre dopo averli drogati con l'hashish o dell'oppio) quando aveva bisogno di un assassino. All'adepto veniva dunque indicato il proprio bersaglio: questi, completamente stranito e confuso, riceveva la promessa di poter rientrare nel "paradiso" solo a missione compiuta. Il viaggio di Marco Polo avvenne, tuttavia, almeno due secoli dopo: il mercante italiano nacque nel 1254 d.C., mentre la fortezza di Alamut risulta essere stata distrutta nel 1256 dai mongoli (lo stesso Hasan morì nel 1124). La fortezza che Polo ebbe modo di visitare fu sicuramente un'altra.
Nel 1162, circa quarant'anni dopo la morte di Hasan, il nuovo imam dei Nizariti - Hasam II - annunciò una grande rivoluzione interna alla setta, sconvolgendo completamente la dottrina religiosa fino ad allora seguita. Hasan II, in particolare, annunciò l'abrogazione della "Legge Islamica" nel corso del Ramadam dell'anno 1164 (in particolar modo il divieto di bere alcolici e l'obbligo al digiuno). Dopo circa 18 mesi Hasan II venne assassinato da un oppositore di questa nuova dottrina. La Sharīʿa (questo il nome arabo della Legge Islamica) venne riprisitinata nell'anno 1210, dall'imam Hasan III.
Al termine del medioevo l'intera Setta dei Nizariti scomparve: dal 1255 le regioni dell'Iran vennero invase dalle truppe mongole guidate da Hulagu Khan, nipote del condottiero Gengis Khan, intente a conquistare le regioni del medio Oriente. I Mongoli riuscirno a piegare le forze dei Nizariti, massacrando l'imam Khur-Shāh (guida dei Nizariti all'epoca), tutta la sua famiglia e la maggior parte degli Assassini presenti nella regione. La fortezza di Alamut, come già menzionato, venne rasa al suolo nel 1256.
I membri sopravvssuti della setta si diedero a lungo alla macchia, per evitare ritorsioni e persecuzioni politiche. Ricomparsero nel corso del XV secolo nell'Iran centrale, espandendosi anche in India e in Asia Centrale. La comunità Nizarita è attiva ancora oggi, seppure in modalità totalmente differenti - ovviamente - rispetto al passato.
Nel corso del 2007 Ubisoft aveva commissionato la scrittura di tre romanzi che sarebbero dovuti uscire in parallelo al primo episodio della serie. Scritti da Steven Barnes, i romanzi "The Invisible Imam" e "The Eye of Heaven", avrebbero seguito le gesta di Abdul Wahid, un Nizarita in cerca di vendetta per la morte dei propri genitori, e avrebbe previsto anche una porzione di trama ambientata nel Presente. In fase di scrittura tuttavia, Ubisoft consultò gli attuali membri dei musulmani Ismailiti Nizariti, oggi guidata dall'imam Karim Aga Khan IV: le indicazioni fornite allo scrittore finirono con stravolgere totalmente la trama del romanzo, cui seguì la totale rimozione dei riferimenti religiosi all'interno della storia. Stando a Barnes, i Nizariti richiesero ad Ubisoft di "mostrare più rispetto" ai loro antenati, il che portò a numerosi cambiamenti interni, che proseguirono in seguito ad una serie di consultazioni con degli esperti di storia medioevale. In seguito alle modifiche apportate, Ubisoft provò ad inviare ai Nizariti la versione "rivista" del romanzo, ma il publisher che avrebbe dovuto occuparsi della pubblicazione del libro decise, a quel punto, di rinunciare all'intero progetto. Il primo romanzo venne successivamente pubblicato da Barnes nell'anno 2010 all'interno della sua raccolta "Assassin and Other Stories", attualmente inedito in Italia.
Per acquistare il romanzo "Alamut - La Fortezza":
Fonti:
1. https://www.polygon.com/features/2018/10/3/17924770/assassins-creed-an-oral-history-patrice-desilets
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