Progetto 1 // L'Eredità
- Edward
- 17 apr
- Tempo di lettura: 12 min
Aggiornamento: 4 ore fa
Riassunto dei Documenti
Marocco, un imprecisato prossimo futuro. La vicenda inizia con Joel Eastman, un giovane uomo che si trova a Marrakesh in una difficile missione affidatagli dal padre, Geoff, in punto di morte. Il suo obiettivo è mettersi in contatto con una certa persona usando un "segno del gufo" in un suq. Nonostante l'inesperienza di Joel, l'operazione attira l'attenzione della polizia locale, portando a uno scontro in cui un agente viene ferito. Come si intuirà in seguito, gli agenti facevano parte dell’Abstergo.
Il caos scatenato da Joel lo mette in contatto con la persona che cercava, Tatyana Dane: la donna è inizialmente arrabbiata per le azioni di Joel, ma cambia repentinamente atteggiamento quando scopre che Geoff Eastman è morto. Geoff era infatti un loro compagno - un membro della Confraternita degli Assassini - e prima di morire aveva affidato a Joel delle informazioni cruciali che aveva recuperato durante una missione fallita presso un compound della Abstergo.
Joel, dopo un'iniziale riluttanza, si unisce a Tatyana e al suo gruppo, composto da altri tre individui: Poul Agard, Bas De Jong, e Baba Mbuyi. Il gruppo è una cellula operativa isolata e sotto pressione: veniamo a sapere che gli Assassini sono in netta difficoltà, e che le loro forze sono ormai ridotte all’osso. Le informazioni portate da Joel si rivelano essenziali per il loro prossimo obiettivo: tendere un'imboscata a un convoglio della Abstergo per catturare uno scienziato chiave, tale Dottor Muller. Joel, spinto dalla necessità di onorare il padre, insiste per partecipare all'operazione e viene assegnato al ruolo di cecchino.
Attraverso le riflessioni di Joel, veniamo a sapere che suo padre Geoff si opponeva alla visione di Abstergo che rendeva la storia "troppo accessibile" tramite i ricordi genetici (ovverosia grazie all’utilizzo dell'Animus) - lasciando intendere che, in qualche modo, i Templari siano riusciti a “manipolare” la storia, ottenendo un importante vantaggio nella loro missione di controllo del libero arbitrio. Il padre di Joel, un archeologo, preferiva i metodi tradizionali di scoperta perché riteneva che fornissero una verità più autentica.
La missione ha successo. Il gruppo esegue l'attacco, mettendo fuori uso il convoglio e catturando il Dottor Muller. L'esito viene confermato da una lettera interna di Abstergo, scritta dal direttore Ospanov al capo della sicurezza Klein. La lettera, piena di rimproveri, licenzia Klein per la sua incompetenza, in quanto lo stesso Klein aveva più volte sostenuto che la Confraternita non rappresentasse più una minaccia per i piani dell’Ordine. Ospanov rivela che la perdita di Muller ha gravemente compromesso un progetto rivoluzionario per Abstergo - il Progetto Mnemosyne - confermando che il gruppo di Joel è riuscito a colpire con successo.
Diario di Joel Eastman (1) Temperatura di bulbo umido di nuovo oltre 32. Coprifuoco climatico in vigore fino al tramonto. Devo restare in questa pulciosa stanza d'albergo. L'aria condizionata crepita, ma finché fa rumore vuol dire che funziona. Se si spacca, questo posto si trasformerà in un forno in mezz'ora. Un venditore ambulante mi ha detto che un paio di settimane fa è saltata la corrente nel quartiere, a metà giornata. Impossibile sopravvivere, anche stando all'ombra. Quel giorno sono morte parecchie persone. Anziani, bambini. Questo posto è appeso a un filo. Chi aveva soldi, ha lasciato Marrakesh da un pezzo. Sono rimasti soltanto i poveri. Il posto è un banco in un suq nei pressi di Jemaa el Fna, nella Medina. Devo lasciare un gufo al mercante, è il segnale di contatto convenuto. Le istruzioni non sono molto chiare, ma date le circostanze è comprensibile. Forse papà si riferiva a una statuetta a forma di gufo? ln ogni caso, qui nessuno ha mai visto un gufo e non ci sono statuette che li raffigurano. Allora ho disegnato un barbagianni, come quello che vedevo sempre da piccolo nel bosco dietro casa, a Gloucester. Funzionerà lo stesso. Consegnare il gufo e attendere istruzioni. Nient'altro. Posso solo sperare che il vecchio sapesse quello che faceva. Un uomo mi ha seguito da quando sono uscito dalla stazione, ne sono quasi certo. Sarà la polizia segreta. Non capitano molti bianchi europei a Marrakesh, di questi tempi. Non c'è più niente da spremere da questo posto. A breve arriveranno i signori della guerra. Lo semino nei vicoli, e mi ci perdo anche io. Appena si lasciano i percorsi più battuti, ci si ritrova in un labirinto. Alla fine, ho dato qualche soldo a un bambino perché mi guidasse fuori. In valuta straniera. Una somma che a casa mia non sarebbe bastata per un pacchetto di noccioline al bar, ma che qui sarà sufficiente a mantenere il bambino e la sua famiglia per settimane.
Non è giusto, lo so. Come tutto il resto. Ma ormai ci ho fatto il callo. Mi torna in mente una discussione con papà, tanti anni fa. Voleva che mi unissi a lui, diceva che dovevamo fare qualcosa per il mondo. Gli ho risposto che sarebbe stato inutile. Cosa può fare una persona sola? O dieci, cento? Siamo moscerini che ronzano attorno a una macchina gigantesca: possiamo solo cercare di non farci schiacciare dagli ingranaggi. Vorrei che fosse andata diversamente. E un pezzo che rimpiango quel momento. Non riesco a dimenticare la delusione sul suo volto. Alla fine, però, è riuscito a coinvolgermi. Mi auguro che ne sarà contento, ovunque si trovi ora. E sempre stato orgoglioso di me, fin troppo anzi. Persino quando non ero all'altezza delle sue aspettative. Sto diventando sentimentale. Meglio smettere, riprenderò stasera. |
Resoconto operazioni, Marrakesh RAPPORTO INVIATO DA HAMZA BELKACEM, DIP. N. 11/422 TRADOTTO DALL'ARABO MODERNO Argomento: sorveglianza di possibile luogo di contatto (Codice operazione: RZ/MK3443) lo e l'agente Idrissi stavamo sorvegliando il luogo come da istruzioni. Alle ore 22 circa, un maschio caucasico (descrizione allegata) si è avvicinato al banco e si è messo a parlare con il proprietario (Chafiq Elharar, si veda scheda PE/MKI 20). lo e l'agente Idrissi l'abbiamo visto consegnare un foglietto di carta a Elharar, che l'ha rifiutato. E mia opinione che Elharar sapesse, o sospettasse, di essere sorvegliato. Ci siamo avvicinati all'uomo caucasico con l'intento di arrestarlo, ma si è accorto della nostra presenza ed è fuggito. Credo sia stato avvertito da Elharar. Ho ordinato all'agente Idrissi di arrestare Elharar, ma ha ignorato il mio ordine e si è unito a me nell'inseguimento dell'uomo caucasico all'interno del suq. L'abbiamo perso, così ci siamo separati per cercarlo. Poco dopo, ho sentito l'agente Idrissi che mi chiamava, avendo individuato il nostro bersaglio. Quando l'ho raggiunto, stava lottando corpo a corpo con l'uomo caucasico. Prima che potessi intervenire, ho sentito un colpo d'arma da fuoco e l'agente Idrissi si è accasciato a terra. Ho estratto la mia arma e ho ordinato al nostro bersaglio di fermarsi, ma lui è scappato e il suq era troppo affollato per sparare. Ho proseguito l'inseguimento, ma ho perso di nuovo il bersaglio. Questa volta, definitivamente. Ho prestato soccorso all'agente Idrissi fino all'arrivo dei paramedici, poi ho fatto ritorno al banco per arrestare Elharar. Questi però era già fuggito. Ho inviato una squadra al suo domicilio, ma non vi ha fatto ritorno. L’agente Idrissi versa in gravi condizioni. - FINE DEL RAPPORTO |
Telefonata, Hotel La Perle - TRASCRIZIONE INTERCETTAZIONE DEL NUMERO +212 7746 977421 - INIZIO 21:13 - DURATA 1 min 48 sec VOCE MASCHILE Pronto? VOCE FEMMINILE (***): Che diavolo credevi di fare? VOCE MASCHILE: cosa? Ma chi parla? VOCE FEMMINILE: Sono la persona che stai cercando. Seminando il panico in tutta la città, accidenti a te. Sarai anche bravissimo a passare inosservato tra la gente del posto, ma chiedere del Gufo in giro per Marrakesh non è stata esattamente una mossa astuta. VOCE MASCHILE: Eppure, ha funzionato. Infatti eccoti qui, al telefono con me. VOCE FEMMINILE: È un miracolo che non ti abbiano arrestato. VOCE MASCHILE: I miracoli capitano tutti i giorni. Ho bisogno di incontrarti. Dove e quando? VOCE FEMMINILE: E tu chi saresti? VOCE MASCHILE: Sono il figlio di Geoff Eastman. Sul letto di morte, mi ha chiesto di trovarti e di passarti alcune informazioni. VOCE FEMMINILE: cosa? Geoff è morto? Oh, merda. Senti... Mi dispiace. VOCE FEMMINILE: Di che informazioni si tratta? VOCE MASCHILE: Mi spiace, ma devo parlarti di persona. Mi ha dato istruzioni precise. VOCE FEMMINILE: Mi prendi in giro? Ti ho chiamato solo perché voglio sapere chi mi cerca. Dopo il casino che hai combinato, non resterò un altro minuto a Marrakesh! VOCE MASCHILE: Allora vengo con te. Nemmeno io sono al sicuro, qui. VOCE FEMMINILE: No. Non se ne parla. VOCE MASCHILE: Credi davvero che Geoff avrebbe messo in pericolo il suo unico figlio, se non si trattasse di una faccenda della massima importanza? *pausa prolungata* VOCE FEMMINILE: Ti aspetto al chiosco all'angolo, tra cinque minuti. Preparati a lasciare il paese. Se ci sei, bene. Non ti aspetterò di certo, qualsiasi informazione tu abbia. VOCE MASCHILE: Cinque minuti? VOCE FEMMINILE: Non credo ti stiano pedinando e dubito che nel buco in cui alloggi I’IA controlli le telefonate. Ma non intendo rischiare. Cinque minuti. Non un secondo di più. - COLLEGAMENTO TERMINATO * - Chiamata effettuata all'estensione 21, corrispondente alla stanza 21, da una cabina telefonica ad alcune vie di distanza (si veda video di sorveglianza allegato per i dati di geolocalizzazione). ** - La voce maschile appartiene a Joel Eastman. Ho creato una scheda su di lui, riferimento PE/MK545 *** - Dalle indagini successive basate sul video di sorveglianza del punto di origine della chiamata, la voce femminile è stata identificata come appartenente a Tatyana Dane, PE/T03441 , registrata come obiettivo di massima priorità. |
E2EE Chat, Dane e altro utente TD - Come va? PA - Yana! Grazie al cielo. Eravamo preoccupati. Stai bene? TD - Tutto a posto. Sto arrivando, con un ospite. Il figlio di Geoff Eastman. PA - Possiamo fidarci? Voglio dire, Geoff è uno di noi. Ma suo figlio? TD - Ci ho pensato anch'io. Puoi chiedere a Baba di fare un controllo su di lui? PA - Non possiamo chiedere a Geoff? TD - No, a meno che tu non conosca una medium. Era nella cellula di Abe White. Sono entrati in un compound Abstergo, ma è andata male. Abe è morto e Geoff è rimasto ferito. Ha raggiunto il figlio, Joel, gli ha affidato delle informazioni e gli ha chiesto di cercarmi. Poi è morto anche lui. PA - Che informazioni? TD - Ti dirò tutto quando arrivo. Ma fidati, buone notizie. PA - Perché te lo porti dietro, se ti ha già fornito le informazioni? TD - Voleva venire con me. Mi sembra motivato. Potrebbe tornarci utile. PA - Non è il momento di reclutare dei randagi. TD - Invece sì. ln quanti siamo rimasti, secondo te? Siamo sparpagliati, e anche esausti. Senza nuova linfa, per noi è la fine. Dobbiamo rischiare. PA - Come se la sta cavando? TD -A dirla tutta, sembra sveglio. E riuscito a raggiungere Marrakesh, ha messo KO un paio di sgherri, se Ilè cavata in una città straniera nonostante avesse gli agenti alle calcagna. Ci hanno fermato a un checkpoint, mentre lasciavamo la città. Una guardia si è insospettita, voleva controllarci. Ero pronta a ucciderla, invece lui è riuscito ad ammansirla. Una mazzetta e via. PA - Intendevo come se la sta cavando ora che suo padre è morto. TD - Ah. Finge che sia tutto a posto. Sai come sono gli inglesi, nascondono i sentimenti. PA - Bene, portalo qui. Ma se Baba scopre qualcosa di marcio nel suo passato, lo molliamo nel deserto. TD - Intesi. A tra poco. |
Incontro tra più partecipanti - SEGUE ESTRATTO AUDIO DECRIPTATO - PARTECIPANTI IDENTIFICATI GRAZIE ALLA MODULAZIONE VOCALE - SCHEDE DEI PARTECIPANTI ALLEGATE POUL AGARD - Bene, ripassiamo ancora una volta. Bas, ci senti? BAS DE JONG - Forte e chiaro. POUL AGARD - Il convoglio inizierà la discesa dalla montagna alle 0700. Il bersaglio viaggerà nella seconda auto. Alle 0830 circa attraverseranno il ponte che Elu avrà già minato la notte precedente. Elu, confermi? ELU AHOKA - Confermo. Dalle foto del satellite, si direbbe un ponte in legno. La struttura crollerà come un castello di carte. POUL AGARD - Bene. Faremo saltare il ponte non appena sarà transitata l'auto del bersaglio. Così eliminiamo i due veicoli che chiudono il convoglio. A quel punto, entriamo in azione noi. BABA MBUYI - lo blocco le portiere delle auto per intrappolare i passeggeri e spengo i motori da remoto. Facile. POUL AGARD - Elu, tu farai detonare la mina che abbiamo posizionato per far saltare in aria l'auto in testa al convoglio. ELU AHOKA - (ridacchia) POUL AGARD - lo e Y ana pensiamo alla seconda auto. Y ana sparerà dal finestrino del guidatore mentre io mi avvicinerò per gettare dentro una granata a gas. Una volta messi fuori combattimento i passeggeri... BABA MBUYI - lo sbloccherò le portiere. POUL AGARD - Eliminiamo le guardie rimaste e catturiamo il bersaglio. Tutto chiaro? JOEL EASTMAN - E io che faccio? BAS DE JONG - Tu resti con me, al furgone. JOEL EASTMAN - Con tutto il rispetto, io non sono un novellino. Nel Caucaso ho imparato a colpire una lepre a cento metri di distanza. POUL AGARD - Le persone non sono lepri. JOEL EASTMAN - Certo che no. Le lepri sono più veloci. ELU AHOKA - (ridacchia) Questo tizio mi piace. JOEL EASTMAN - Il solo motivo per cui sapete del convoglio e di chi trasporta è che mio padre si è introdotto in un compound Abstergo e ha estratto queste informazioni dal loro database. Ed è morto per portare quelle informazioni a me. lo ho rischiato di farmi arrestare! POUL AGARD - Senti, hai fatto un buon lavoro. E te ne siamo grati. JOEL EASTMAN - Non me ne faccio niente della gratitudine. Devo fare questa cosa, per mio padre. Glielo devo. Quindi non lasciatemi fuori. TATYANA DANE - Hai detto che sai sparare? JOEL EASTMAN - SI. TATYANA DANE - Diamogli un fucile. Può coprirci da lontano. POUL AGARD - Non mi piace l'idea che uno sconosciuto mi copra le spalle. TATYANA DANE - Bas resterà con lui. Bas, se fa qualche scherzo tu lo sgozzi. Siamo d'accordo? JOEL EASTMAN - OK. BAS DE JONG - Intesi. TATYANA DANE - Molto bene. (lunga pausa) POUL AGARD - (sospira) Bene, diamoci da fare. - FINE DELL'ESTRATTO |
Diario di Joel Eastman (2)
Sono nel retro di un furgone sferragliante, che si sta inerpicando sulle montagne. Siamo in viaggio da due giorni. Due furgoni, sei persone. I viaggi lunghi mi fanno sempre pensare a papà. Ne facevamo tanti, io e lui. Treni scassati, che arrivavano a destinazione con ritardi di settimane. Mesi in posti remoti presso qualche scavo, con solo l'essenziale per sopravvivere. Dicono che il mondo è stato tutto esplorato, ma chi lo dice non ha mai passato più di mezza giornata nella natura selvaggia. Il mondo intero è attraversato da una moltitudine di strade, ma in mezzo resta molto spazio. Papà mi ha insegnato a muovermi in quello spazio di mezzo. E mi è sempre piaciuto farlo.
Non è stato facile accettare la sua morte. Ho passato dei brutti momenti. I suq di Marrakesh mi ricordavano i mercati greci e afgani. Da bambino, lo osservavo contrattare in lingue che nemmeno conosceva e strappare ottimi prezzi. Aveva una scorza spessa, ma con me era sempre affettuoso. Mi è sempre sembrato un gigante, anche dopo che sono diventato più alto di lui. Ora che ho incontrato i suoi compagni, tutto ha più senso. Capisco perché si è unito a loro. Ha sempre odiato ciò che I’Abstergo ha fatto alla storia. Che l’ha resa troppo accessibile, diceva sempre. Chi avrà più voglia di leggersi un libro, quando basta entrare nei ricordi di qualcuno e vivere la storia in prima persona? Il motivo per cui lui continuava a usare i vecchi metodi, scavando alla ricerca di reperti archeologici, è che la memoria è inaffidabile. E questo vale ancora di più per i ricordi altrui. Specie se a controllarli è I'Abstergo. Se c'è una cosa che mi ha insegnato fin da piccolo, è che la storia è un punto di vista. E se ci si limita a un punto di vista solo, non si impara niente. Da bambino, lo seguivo dappertutto.
Quando ha iniziato a diventare più... radicale di me,è finita lì. Forse volevo uscire dalla sua ombra. E invece eccomi qui, a rapire un qualche scienziato nel nome della causa in cui credeva papà. Chi prendo in giro? Sono e sarò sempre il figlio di mio padre. Dovevo unirmi a lui quando me lo ha chiesto. Se lo avessi fatto, forse sarebbe ancora vivo. O almeno avrei passato più tempo con lui. Mi manchi, papà. E ho paura. |
Lettera di licenziamento di Ospanov per Klein
Capo della sicurezza Klein, alla luce del recente attacco contro i nostri agenti, la solleviamo dal suo incarico con effetto immediato e la sottoporremo a indagine interna. Non è affatto un'esagerazione affermare che la sua incompetenza ha danneggiato i nostri interessi su scala globale.
Il dottor Muller era un pilastro del Progetto Mnemosyne e la sua perdita ha messo a repentaglio l'intera operazione. Non solo lei non ha protetto il dottore, ma non ha nemmeno applicato i protocolli per impedire che il materiale classificato in suo possesso cadesse in mani nemiche. Al momento, è impossibile prevedere come ci colpiranno. ln diverse occasioni lei ha sostenuto che i nostri nemici non rappresentavano più una minaccia concreta, incapaci com'erano di organizzarsi e colpire. Mi sembra evidente che lei si sbagliava, e di grosso.
I nostri agenti di intelligence sono riusciti a ricollegare il recente attacco all'effrazione compiuta presso la nostra struttura a Hallen's Bluff, che lei non solo non ha impedito ma che ha anche successivamente minimizzato. Non serve che le ricordi che questi fatti sono avvenuti nel peggior momento possibile, quando siamo sul punto di compiere un passo in avanti di portata rivoluzionaria, senza precedenti nella storia. Il progetto è in uno stadio troppo avanzato per cambiare rotta. Per colpa sua, chi subentrerà al suo posto si ritroverà alle prese con lo sgradevole compito di massimizzare la sicurezza contro questa nuova minaccia, mentre noi dovremo raddoppiare gli sforzi per portare a compimento il progetto prima che il nemico possa sabotarlo.
Si aspetti sanzioni disciplinari. Il direttore Ospanov |
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