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Immagine del redattoreLacripta Degliassassini

Assassin's Creed Valhalla: L'Alba del Ragnarok [RECENSIONE]

Aggiornamento: 12 mar 2022

Dopo due contenuti focalizzati esclusivamente sulla natura “storica” della serie, Ubisoft riporta i giocatori nel mondo di “Assassin’s Creed Valhalla” con una terza espansione interamente focalizzata sulla componente mitologica, che nel gioco base ricopriva un ruolo parzialmente marginale delle vicende di Eivor Varinsdottir.



Ed è proprio da Eivor che parte il DLC: dopo un sogno parecchio turbolento, la Jarl di Ravensthorpe chiede consiglio alla veggente Valka, la quale le fornisce un nuovo intruglio che le consentirà di esplorare i punti più reconditi della sua memoria. Senza troppi preamboli ci ritroviamo a vestire nuovamente i panni dell’Isu Odino/Havi, questa volta intento a dare la caccia allo spietato Surtr, Gigante del Fuoco e sovrano del regno di Muspelheimm, che ha invaso il regno dei nani, Svartelfheim, rapendo, nel processo, il prode Baldr, figlio del Padre di Tutti. Il tentativo dell’Aesir fallisce miseramente: dato per morto per mano dello stesso Surtr, il sovrano di Asgard viene salvato da due nani, che lo guidano verso uno dei tanti Rifugi nel quale gli stessi si sono nascosti dopo l’invasione dei Muspels. Da lì, forte anche di nuovi poteri ottenuti grazie ad uno speciale Bracciale, Havi inizierà una lunga missione per salvare il proprio figlio, cercando di sventare al contempo i misteriosi piani portati avanti da Surtr.


Quella che è stata presentata come l'espansione più grande e ambiziosa di sempre di Ubisoft è effettivamente ciò che promette di essere: il DLC è pieno zeppo di oggetti e collezionabili da raccogliere, una cosa che farà impazzire (nel vero senso della parola) i maniaci del completismo. Tra pietre speciali da recuperare, tatuaggi, pergamene e ninnoli vari, il numero di "manufatti" presenti nelle regioni di Svartelfheim supera di gran lunga quello delle espansioni precedenti (siamo a circa tre volte tanto rispetto a quelli presenti nella Francia de "L'Assedio di Parigi"). La mappa stessa ha un’estensione leggermente maggiore rispetto alle precedenti, ma vanta rispetto ad esse un grande sviluppo verticale, motivo per il quale ci si ritroverà spesso a scalare alte montagne o colossali statue. In aiuto dei giocatori arrivano tuttavia le nuove abilità che Havi potrà “assorbire” dai nemici grazie ai Bracciali di Hugr: si tratta di poteri speciali, che affiancano le “normali” abilità del giocatore, che potranno essere utilizzati solo ricaricando una barra dedicata (che si riempirà eliminando nemici o “assorbendo” essenza da particolari fiori che troveremo sparsi per la mappa) e che consentiranno di sfruttare approcci totalmente inediti in diverse situazioni. Vi è, ad esempio, un potere che consentirà di tramutarsi in un Corvo, un altro che permetterà di trasformarsi temporaneamente in Giganti di Fuoco, così da poter passare inosservati tra le fila nemiche, e un altro ancora che consentirà di “resuscitare” temporaneamente i nemici sconfitti e farli combattere al proprio fianco. Paradossalmente, proprio grazie ad alcune di queste abilità sarà possibile sfruttare al meglio le possibilità offerte dal Social Stealth, riuscendo ad infiltrarsi in maniera efficace all’interno dei numerosi avamposti nemici. Ne "L'Alba del Ragnarök" Ubisoft spinge al massimo l'acceleratore, sperimentando in maniera ancora più spudorata che in passato. Mai ci si sarebbe potuti aspettare, giocando nei panni di Altair per le vie di Gerusalemme, che 15 anni dopo ci saremmo ritrovati a navigare per i fiumi di Svartalfheim, eliminando Giganti di Fuoco facendo uso di bracciali in grado di resuscitare i morti. Il che, di per sé, non è certo un male, soprattutto per quei giocatori che si sono approcciati alla saga solo di recente: chi invece è più radicato a certi stilemi farà sicuramente fatica a digerire, di primo impatto, ciò che questo DLC offre.


Sempre in termini ludici, l’espansione ripropone senza troppi stravolgimenti gli elementi del gioco base: depositi nemici da razziare, “Misteri” ed “Eventi Storia” da completare, i tanti collezionabili sopra menzionati e mini-boss erranti da affrontare e sconfiggere. Così come le vicende di Eivor, anche la storia dell’espansione si articola in “Saghe”, ognuna delle quali si svolge in una delle quattro diverse regioni di Svartelfheim. Il canovaccio narrativo, così come lo sviluppo delle varie missioni, non brilla affatto di originalità - anzi: ogni “sequenza” ci chiederà di ritrovare dapprima uno dei Rifugi dei nani, dal quale saremo reindirizzati verso un nuovo luogo nel quale cercare (e spesso salvare) qualcuno, il quale ci indirizzerà nuovamente verso la successiva destinazione (in cui dovremo nuovamente indagare, cercare o salvare qualche malcapitato), fino ad arrivare alla (coreografica) boss fight con il “Capo” della regione di turno. Alla lunga, di fronte ad un susseguirsi delle medesime situazioni ed incarichi viene quasi da pensare (malignamente?) che ci sia stato volutamente un “allungamento del brodo” al fine di aumentare la longevità della missione principale dell’espansione.

La novità più di rilievo del DLC, assieme ai Poteri di Odino, è l’Arena delle Valchirie, una modalità spesso richiesta dalla community e che ritorna infine in Valhalla, con diverse novità e accorgimenti. Entrando nell’Antro della valchiria Kara potremo selezionare diversi tipi di “sfide” (presentate come delle “storie” delle gesta di Odino, che il Padre di Tutti racconterà alla guerriera), ognuna caratterizzata da un certo numero di “ondate” e di tipologie di nemici, cui dovremo poi aggiungere le “Millanterie”, ovverosia dei malus che colpiranno il giocatore (come “rigenerazione salute ridotta”, “impossibilità di stordire i nemici” o “abilità meno efficaci”) ma che aumenteranno di molto le ricompense che potremo ottenere dai combattimenti: una valuta speciale da utilizzare nel Negozio dell’Arena per ottenere un nuovo set, nuove armi e diverse rune divine. La modalità è parecchio divertente, e richiederà un certo impegno ad essere completata, soprattutto perché le diverse “Millanterie” saranno sbloccate solo ritrovando in giro per la mappa delle pergamene che consentiranno ad Havi di aggiungere nuove “storie” da raccontare a Kara.


I veri problemi del DLC iniziano quando si passa a parlare della componente narrativa dello stesso. Come ormai arcinoto, le sequenze mitologiche altre non sono che rappresentazioni allegoriche delle vicende avvenute all'epoca della Prima Civilizzazione. L'espansione si propone di narrare una serie di eventi che hanno avuto per protagonista Havi ambientate dopo la conclusione delle vicende di Asgard, ma prima dell'inizio della Grande Catastrofe, che (a detta degli sviluppatori) includeranno una serie di rimandi alla Lore della serie che i giocatori più accaniti potranno facilmente riconoscere: al di là del ritmo narrativo molto altalenante (principalmente in senso negativo) l'espansione presenta una storia che non aggiunge sostanzialmente nulla di concreto alla macro-trama generale, introducendo anzi alcuni concetti che potrebbero risultare estremamente complessi da gestire e da portare avanti (dei quali parleremo nel dettaglio in un futuro approfondimento). Ironico, inoltre, che alcuni eventi decisamente importanti avvengono off-screen, e il giocatore ne viene a conoscenza solo tramite alcuni dialoghi. Tra i vari personaggi introdotti (principalmente antagonisti) non ce n'è nessuno che risulta essere particolarmente memorabile o ben scritto, al di fuori del protagonista - Havi - che nel corso delle vicende mette ancora più in risalto la sua natura egoistica e manipolatrice. Lo stesso Surtr, la terrificante nemesi che rappresenta la principale minaccia nella storia, compare solo fugacemente nel corso della stessa, e non vi è alcun approfondimento diretto relativo alla sua figura. Quando si raggiungono i titoli di coda del DLC (a difficoltà Facile la storia può essere completata in meno di una decina di ore) ci si ritrova con un racconto privo di guizzi o momenti memorabili, che - in maniera analoga ai precedenti contenuti - lascia veramente poco al giocatore (se non la sensazione, ancora una volta, che qualcosa sia cambiato in corso d'opera: ricorderete forse che la precedente espansione aveva portato al reveal di un misterioso messaggio scritto in lingua Isu che preannunciava un "ritorno" della famiglia di Loki: evento qui totalmente assente).

 

Chi ha sviscerato e apprezzato Valhalla in ogni suo aspetto, così come chi è rimasto estasiato dalle espansioni “mitologiche” del precedente “Assassin’s Creed Odyssey”, adorerà indubbiamente questo DLC, che si propone di offrire ai giocatori tante nuove ore e contenuti: le nuove abilità, i nuovi poteri e i nuovi set di equipaggiamento in stile mitologico faranno la gioia di chi non ne ha ancora avuto abbastanza delle avventure di Eivor e della sua “controparte” divina Havi. “L’Alba del Ragnarokporta con sé tutti i difetti del gioco principale, a tratti accentuandoli (soprattutto in termini di come la storia viene raccontata e portata avanti) e facendo poco per cercare di risolverli. Sarà inoltre difficile per molti digerire la natura di questo DLC, soprattutto per chi cerca un’esperienza più “storica” e “classica” (in termini ludici) in un “Assassin’s Creed”. Inoltre, molti elementi legati alla Lore vengono qui presentati in maniera (volutamente) troppo criptica e vaga, rendendo spesso difficile riuscire a cogliere il vero significato di ciò che si vede anche per i fan più appassionati.


Ci ritroviamo per la terza volta di fronte ad un contenuto che si presenta ludicamente valido ma narrativamente molto debole: "L'Alba del Ragnarok" è comunque un DLC molto più godibile del precedente, ma che raggiunge a stento la sufficienza solo grazie ad una divertente componente ludica. Chi si aspettava grossi risvolti in termini di Lore rimarrà decisamente deluso.

 
Abbiamo potuto provare in anteprima il DLC grazie al programma Mentor's Guild e ad Ubisoft Italia, che ci ha fornito un codice per l'accesso anticipato. Giocando a difficoltà Facile abbiamo terminato la storia principale in circa 9 ore, spendendo comunque un po' di tempo a reperire alcuni potenziamenti e a svolgere qualche incarico secondario. Vista la mole di contenuti accessori che offre la mappa, è lecito aspettarsi che saranno necessarie altrettante ore per completare la stessa nella sua interezza, soprattutto giocando a difficoltà più elevate. Le 35 ore stimate promesse sono probabilmente esagerate, ma ci troviamo comunque di fronte ad un'espansione più ricca e corposa delle precedenti, cosa che però non giustifica appieno il prezzo con cui la stessa viene venduta al lancio.


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