In un'epoca di miti, leggende e déi pagani, "Assassin's Creed: Valhalla" prova a far luce su alcune delle storie e della mitologia nata in quel periodo. Tra di queste troviamo la "Leggenda di Beowulf", un poema epico sassone composto nell'VIII secolo, qui rappresentato da una lunga vicenda secondarie che mette Eivor al centro delle vicende, svelando la "vera storia" dietro la tragica ed epica storia dell'eroe norreno.
La Lore
Contattata tramite una missiva dalla sacerdotessa Wulfhilda, Eivor Morso di Lupo raggiunse l'Anglia Orientale per far luce su una serie di misteriosi delitti che affliggevano tale regione. In particolare, una strage di mucche da latte scatenò il panico tra la popolazione, che additava i danesi come responsabili di tale orrore.
Decisa a far luce sul mistero, Eivor si fece accompagnare da Wulfhilda alla ricerca di indizi in merito alla misteriosa "Bestia" che era stata vista compiere il massacro: stando ad una coppia di bambini che assistettero alla terribile scena il nome della mostruosa creatura era "Grendel". Raggiunta una chiesa lì vicina, le due si trovarono dinnanzi ad uno stuolo di guerrieri norreni massacrati, apparentemente a mani nude. Grazie ad uno di essi, rimasto in fin di vita, Eivor scoprì che Grendel aveva promesso di ritornare poco dopo per "continuare a giocare".
Rimasta nascosta nell'oscurità, il Morso di Lupo vide sopraggiungere qualche ora dopo una colossale figura, pronta a continuare ciò che aveva lasciato interrotto. Per porre fine al terrore che attanagliava l'Anglia Orientale, Eivor si scagliò sulla Bestia, affrontandola e riuscendo infine a sopraffarla. Quando la stessa cadde a terra esanime, Wulfhilda e la guerriera norrena si resero tuttavia conto che il mostruoso Grendel era, a discapito di quanto riferito dai testimoni, un - seppur enorme - uomo. Prima di spirare, lo stesso cercò in tutti i modi di chiamare a sé la propria madre, dicendo che la sua unica intenzione era quella di "giocare", ma che Eivor gli aveva invece fatto del male.
Con più domande che risposte, Eivor seguì le tracce lasciate da Grendel, raggiungendo una caverna poco distante: esplorando i lunghi cunicoli il Morso di Lupo ritrovò un vecchio diario, scritto da quella che doveva essere la Madre di Grendel: nato deforme, il povero bambino venne presto additato e deriso dai popolani come "mostro" e scherzo della natura. Allo scopo di proteggere il proprio figlio, la Madre lo condusse all'interno delle caverne, promettendogli di proteggerlo dalle cattiverie del mondo esterno. Con il passare degli anni Grendel cresceva nel corpo ma non nella mente, divenendo sempre più pericoloso per gli altri a causa della sua enorme stazza.
Proseguendo lungo le gallerie, Eivor si rese conto che l'aria si faceva sempre più pesante e nefasta a causa dei fumi provenienti dal sottosuolo. La guerriera norrena riuscì infine a raggiungere l'anfratto dove Grendel aveva vissuto per tutta la sua vita: a sorpresa, il Morso di Lupo venne attaccata da un'altra mostruosa creatura, la Madre, desiderosa di proteggere la vita del proprio figlio fino alla morte. Non senza difficoltà Eivor riuscì ad eliminarla, realizzando che la stessa altri non era che una degli anziani che aveva incontrato poc'anzi al villaggio: tra le lacrime, la Madre rivelò di aver tentato in tutti i modi di proteggere Grendel, la cui unica colpa era quella di essere nato "diverso". Incapace di capire e controllare la sua forza, il ragazzo aveva involontariamente portato il terrore nell'Anglia Orientale.
Riunitasi a Wulfhilda, Eivor le rivelò la verità, dicendosi tutt'altro che fiera di aver ucciso Grendel e la Madre. Al momento di congedarsi, il Morso di Lupo pregò la sacerdotessa (inviata dalla Chiesa per far luce sul mistero della "Bestia") di escludere il proprio ruolo dal resoconto della vicenda: Wulfhilda accettò, dicendo che avrebbe provato a comporre una canzone dedicata a quella triste storia.
Nacque così la leggenda di Beowulf.
Il mito
Beowulf è un poema epico sassone, la cui datazione risale attorno alla metà dell’VIII secolo. Seppure fu scritto in lingua inglese (o perlomeno in una sua variante antica) il poema si svolge nei territori della Danimarca e della Svezia, e ruota attorno alle vicende dell’eroe Beowulf, valoroso guerriero nordico che affrontò diverse creature mostruose fino a divenire re della tribù dei Geati (abitanti in una regione della Svezia).
Beowulf affrontò e vinse il mostruoso Grendel, una gigantesca creatura che tormentava le popolazioni danesi e che, si diceva, discendesse dalla stirpe di Caino. Beowulf, un possente guerriero dotato di una forza sovrumana, fu in grado di uccidere la creatura a mani nude (in quanto la stessa non poteva essere scalfita da armi mortali), strappandole un braccio. I festeggiamenti per la sconfitta del mostro furono ben presto interrotti dall’arrivo di una creatura altrettanto terrificante: la Madre dello stesso Grendel. Per affrontarla, Beowulf si reca nella tana della stessa, sita in un profondo antro subacqueo, nel quale l’eroe riesce ad ottenere la vittoria, grazie all’uso di una potente spada magica trovata proprio in quelle grotte. Il poema prosegue poi a narrare le conquiste di Beowulf, che divenne re dei Geati per i successivi 50 anni, per poi perire, infine, durante lo scontro con un temibile drago che minacciava il suo regno.
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