Il mondo di "Assassin's Creed: Valhalla" è ricco di numerose storie secondarie e vicende che arrivano a toccare il giocatore in maniera quasi trasversale. Tra queste troviamo le tre Figlie di Lerion, personaggi liberalmente ispirati alla figura leggendaria di re Leir, la cui esistenza non è mai stata tuttavia comprovata. L’unica fonte storica che lo menziona è la “Historia Regum Britanniae”, una cronaca scritta in latino risalente alla prima metà del XII secolo, scritta da Goffredo di Monmouth.
La Lore
Nell'Inghilterra di "Assassin's Creed: Valhalla", il sovrano Lerion muore qualche tempo prima delle vicende principali del gioco. Durante le trattative intrattenute con i reggenti dell'Anglia Orientale e del Grantebridgescire, la guerriera norrena Eivor Varinsdottir si imbatté in tre misteriose e furiose guerriere: Goneril, Regan e Cordelia, tutte facenti uso di particolari droghe in grado di scatenare forti allucinazioni a chiunque ne venisse colpito. Il Morso di Lupo riuscì tuttavia a scampare alle loro trappole, uccidendole e sottraendo le loro daghe, armi all'apparenza molto importanti.
Raggiunti i resti di quella che un tempo erano i possedimenti della famiglia di Lerion, Eivor ritrovò una serie di documenti, grazie ai quali riuscì a fare luce sulla natura delle tre guerriere, e le motivazioni dietro la loro volontà di vendicare il defunto padre.
Lerion era l'Aldermanno dell'Anglia Orientale, all'epoca alleato al gruppo degli Antichi, nonché discendente dell'antica stirpe dei Wuffinga, gli antichi regnanti della regione, il cui nome derivava dal sovrano Wuffa, vissuto nel VI secolo d.C. Privato del titolo che gli spettava di diritto, Lerion tramò nell'ombra allo scopo di reclamare il trono, grazie all'appoggio degli Antichi e del sovrano della Northumbria, Aelle.
Il folle piano dell'Aldermanno venne però presto alla luce, e il vescovo Romulf, consigliere del re di Mercia Edmund, inviò una lettera a Lerion intimandogli di rinunciare ai suoi propositi, e di anzi presentarsi alla corte del sovrano per rinnovare il proprio voto di lealtà, pena la perdita del proprio titolo nonché dei propri possedimenti.
Il complotto ordito da Lerion venne alla luce grazie all'intervento del Thegn Leofwine: come ricompensa per i servigi offerti a re Edmund, lo stesso gli concesse un terzo dei possedimenti del defunto Aldermanno. In una missiva da parte di Thegn Aethelstan, i due discussero di cosa farne delle figlie del cospiratore, in quanto avrebbero potuto sicuramente tornare utili per creare dei solidi legami tra la Mercia e il Wessex, nonostante non sarebbero state buone mogli per i thegn dell'Anglia Orientale.
Lo stesso Leofwine aveva in realtà un ruolo nella cospirazione di Lerion: egli stesso avrebbe dovuto appoggiare il colpo di stato ai danni di re Edmund, ma alla sola condizione che il sovrano Aelle avrebbe inviato il supporto promesso. Il thegn si disse difatti pronto a sostenere la riunione della Mercia e dell'Anglia Orientale sotto il dominio della stirpe dei Wuffinga in una lettera inviata allo stesso Aldermanno. Quando ciò non avvenne, egli stesso si rivolse a re Edmund, svelando il complotto che stava venendo ordito alle sue spalle.
Lerion venne arrestato e condannato per tradimento. Alla sua esecuzione, le tre figlie fuggirono, ma non prima di aver bruciato, rubato e devastato tutto ciò che era contenuto all'interno della tenuta della loro stessa famiglia. Un successivo sopralluogo di Leofwine portò alla luca l'esistenza di una cripta sotterranea, nella quale si trovava un'enorme e mostruosa statua avente le fattezze del defunto Aldermanno.
All'interno della cripta Eivor riuscì ad attivare un meccanismo nascosto all'interno della statua utilizzando le daghe delle tre defunte figlie, il quale conduceva ad un'ulteriore stanza segreta. Nella stessa, il Morso di Lupo trovò una lettera firmata dalle tre, dove le stesse giuravano vendetta nei confronti dei traditori Leofwine ed Aelle, nonché al sovrano Edmund. Grazie all'intervento di Eivor, la follia iniziata da Lerion ebbe fine, e con esso la stirpe dei Wuffinga.
Il mito
Secondo la cronaca storica, Cordelia era la minore - nonché la preferita - delle tre figlie del sovrano di Britannia, Leir (o Lerion), figura leggendaria che avrebbe regnato attorno all’VIII secolo a.C. e che avrebbe fondato la città di Leicester, sita nell’Inghilterra centrale, lungo le rive del fiume Soar. Ormai anziano, Leir decise di suddividere il proprio regno tra le sue legittime eredi, ma la stessa Cordelia rifiutò di sottostare alla volontà del padre. Esclusa dalla successione e privata della dote, ella si recò in Gallia assieme al re dei Franchi Aganippus, che la chiese in sposa. Rimasto in balia delle figlie Goneril e Regan, Leir finì col fuggire dal suo stesso regno per scampare alle angherie delle due: grazie alla stessa Cordelia, che gli fornì asilo e supporto militare, egli riuscì a riprendere il controllo del trono. Morì tre anni dopo, passando la corona alla figlia: cinque anni dopo tuttavia, i figli delle sorelle, mossero guerra a Cordelia, al fine di ottenere il controllo del trono. Catturata ed imprigionata, la regina si suicidò.
La storia di Leir e delle figlie venne ripresa da William Shakespeare nello scrivere la sua tragedia “Re Lear”, ambientata tuttavia diversi secoli dopo rispetto a quanto riportato dalla cronaca di Goffredo di Monmouth. Le vicende hanno inoltre un diverso svolgimento: Cordelia e Lear falliscono nel tentativo di riprendere possesso del trono, venendo imprigionati e morendo poco dopo.
Note:
1) All'interno della società anglosassone, il termine Thegn stava ad identificare un "alto funzionario di corte", una persona impegnata nel servizio di un re o di una regina. Tale figura si occupava di diversi servizi, come il mantenimento dei contatti tra il sovrano e le contee.
2) L'Aldermanno era un membro del consiglio municipale, avente ruoli e funzioni variabili.
Comments