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"L'Ira dei Druidi": un'analisi del DLC [con SPOILER]

Capita spesso, soprattutto quando si tratta di un universo vasto e ricco come quello di “Assassin’s Creed”, che la community crei grandi aspettative intorno a certi prodotti, per via delle numerose ipotesi e teorie che, inevitabilmente, proliferano in occasione di annunci o uscite varie.

Il primo DLC di “Assassin’s Creed: Valhalla”, “L’Ira dei Druidi”, rilasciato lo scorso 13 maggio, non fa certo eccezione: sebbene all’annuncio l’idea di un’espansione incentrata su di un misterioso culto druidico avesse riscontrato un’accoglienza tiepida, con il passare dei mesi le aspettative crebbero notevolmente. La motivazione dietro questo cambio di prospettiva è in realtà dovuta a quello che lo stesso Valhalla ebbe modo di mostrare: all’interno del gioco erano difatti state inserite alcuni rimandi, decisamente poco velati, a quello che l’espansione avrebbe potuto mostrarci. Insomma, rispetto alle consuete teorie vi erano basi decisamente solide sulle quali si sono potute creare delle ipotesi alquanto interessanti, soprattutto dopo la grande qualità della trama del gioco principale.

Espansione alla mano, tuttavia, ci si è ritrovati con un prodotto che, per quanto ben realizzato, ha bellamente ignorato tutto ciò che Valhalla ci aveva mostrato, prendendo una strada decisamente inaspettata e, per quanto riguarda la questione “Lore”, innegabilmente deludente.

Ma procediamo con ordine, ripercorrendo quelli che erano gli “indizi” presenti nel gioco base, passando poi a scoprire il perché di certe scelte narrative.

 

Il finale (storico) di Valhalla

 

Le vicende di Valhalla si chiudono nell’anno 878 d.C., a ridosso di quello che sarà poi, storicamente, il trionfo di Re Aelfred sugli invasori norreni. Giusto un anno prima - 877 d.C. - accadevano due importanti eventi, entrambi in Irlanda: la morte di Halfdan Ragnarsson, personaggio alquanto importante nelle vicende di Eivor, e l’ascesa al trono del sovrano irlandese Flann Sinna. Se il secondo lo ritroviamo proprio ne “L’Ira dei Druidi”, in occasione della sua incoronazione (storicamente, dunque, l’espansione si colloca appena prima del finale del gioco base), di Halfdan non vi è traccia o menzione alcuna. Potenzialmente la morte del Ragnarsson, importante alleato di Eivor nonché uno degli Isu reincarnati, avrebbe potuto essere un ottimo pretesto per spingere la norrena a raggiungere l’Irlanda, nonché per approfondire ulteriormente il personaggio e mostrarne una certa crescita psicologica. Quest’ultima rimane tuttavia un'ipotesi prettamente personale, da considerarsi una “semplice” occasione sprecata. Sulla questione della collocazione temporale del DLC, invece, avremo modo di parlare nel dettaglio in seguito.

 

Gli Antichi

 

Nel finale del gioco principale, il ramo inglese dell’Ordine degli Antichi viene interamente debellato da Eivor, anche grazie all’inaspettato aiuto dello stesso re Aelfred, il quale sarà poi il fautore dell’evoluzione dell’ideologia dell’Ordine in quelli che saranno conosciuti come Templari. Sarebbe da ingenui, tuttavia, credere che la sconfitta di un ramo sito in Inghilterra avrebbe segnato la disfatta totale dell’Ordine: tra le diverse note presenti nel mondo di gioco ne troviamo difatti una decisamente interessante, che va a svelare che vi sono altri due rami ancora attivi e tutt’altro che sconfitti, il ramo nel regno franco e in quello irlandese.

Di fronte ad una nota del genere fu inevitabile ipotizzare che Eivor avrebbe nuovamente avuto a che fare con i membri dell’Ordine nel corso delle sue avventure in Irlanda: gli stessi Druidi magari, i Figli di Danu, sarebbero stati proprio legati agli Antichi, così da poter unire le due minacce e farle confluire in un unico obiettivo. Inutile dire che, nel DLC, non vi è alcuna menzione a nessun ramo irlandese. Il perché di tale scelta e del come mai un’anticipazione così di rilievo sia stata ignorata (o addirittura inserita, se i piani erano totalmente diversi) non ci è dato saperlo. Che l’Ordine si sia interamente trasferito in Francia, in attesa del secondo DLC ambientato a Parigi? A questo punto viene da dubitare anche dell’esistenza di questo ulteriore ramo...

 

Gli Isu, i Reincarnati e i Túatha Dé Danann

 

Gli Isu hanno giocato un ruolo chiave nelle vicende di Valhalla, nel corso del quale vengono svelate diverse nuove informazioni sui membri della Prima Civilizzazione e ufficializzando il fatto che esistessero diversi gruppi e fazioni durante l’era Isu. L’ipotesi dell’esistenza di un gruppo di precursori irlandesi sorge spontanea in base ad alcune incisioni site nella Caserma Isu collocata al di sotto di Stonehenge: nelle stesse sono menzionate due figure (non presenti nel gioco base), ovverosia Morrigan e Lug L’Eclettico. Ebbene, si tratta di due divinità facenti parte del pantheon irlandese, nello specifico di un gruppo mitologico noto come i Túatha Dé Danann, che - secondo le leggende - fu una delle tribù primordiali che popolavano l’Irlanda. Non solo: è presente un’arma, di chiara fattura Isu, denominata “Arco di Nodens”, ulteriore membro dei Túatha.

Gli stessi Túatha sono menzionati proprio nelle fasi iniziali del DLC da un documento che ritroviamo a Dublino, ma l’effettiva natura degli stessi non è mai apertamente chiarita. Nel finale della “saga principale” dell’espansione scopriamo che la Pietra di Tara, oggetto mitologicamente legato proprio ai Túatha, è un vero e proprio manufatto Isu (le cui funzionalità non vengono però approfondite), e allo stesso tempo viene svelato che stirpe di cui fa parte la poetessa Ciara pare discendere, in qualche modo, proprio da loro (verosimilmente si tratta di individui ibridi umani-Isu). Eccezion fatta per tali elementi, non vi è ulteriore menzione agli Isu, se non in alcune sporadiche note sparse per il mondo, incentrate sulle “Cronache d’Irlanda”, che fanno luce sulla mitologia dell’isola. Vi è poi un secondo finale, legato ai Figli di Danu, di cui abbiamo parlato nel dettaglio nella nostra analisi. Si tratta di una sequenza abbastanza confusa, che tira in ballo elementi di Lore legati al gioco principale senza però approfondirli a dovere, e lasciando diverse questioni in sospeso.

 

Shay Patrick Cormac

 

Altro argomento trattato più volte nei mesi precedenti l'uscita di Valhalla è stato il personaggio di Shay Patrick Cormac, protagonista (di origini irlandesi) di "Assassin's Creed: Rogue". Come fatto notare, Shay indossa sin dalle primissime fasi del gioco un medaglione raffigurante l'albero Yggdrasil, elemento chiave delle vicende del gioco principale nonché simbolo dei membri dell'Ordine degli Antichi. Come se non bastasse, nella sopracitata nota reperibile nella Caserma Isu troviamo la seguente frase, scritta da Morrigan:

Destino è il nome che i deboli danno alla propria codardia. I forti si creano il futuro con le proprie mani.

Viene a questo punto alla mente la tipica frase che Shay utilizza spesso, nel corso delle vicende di Rogue:

Io me la creo, la fortuna

Sebbene in termini diversi, è curioso i concetti espressi siano fondamentalmente molto simili. Se a questo aggiungiamo il fatto che la nave utilizzata nel gioco è chiamata proprio Morrigan, sorge spontaneo ipotizzare una sorta di legame ideologico tra il Templare e l'Isu.

Inutile dire che non vi è alcuna spiegazione relativamente alla figura di Shay, alle origini del suo Medaglione e a questo ipotetico collegamento con il membro della Prima Civilizzazione. E proprio il Medaglione, che funge anche da collegamento al filone degli Antichi, è probabilmente l'elemento che più avrebbe necessitato di essere approfondito, così da aggiungere a Valhalla un'ulteriore rimando alla mitologia della serie, dopo i diversi riferimenti ed Easter Eggs presenti già nel gioco base.

Per lo scrivente, si tratta senza dubbio dell'occasione più sprecata in assoluto del DLC.

 

Una storia parallela

 

A far luce su alcune scelte narrative è Hugo Sahuquet, associate narrative director del DLC in forze ad Ubisoft Bordeaux: sostanzialmente, come ipotizzabile a questo punto, l'intera espansione è stata concepita come un contenuto disponibile sin dalle prime fasi del gioco. Sostanzialmente, invece che essere studiato come un proseguimento delle vicende di Eivor (come, storicamente, dovrebbe essere) il tutto è stato impostato come un'avventura parallela a quanto visto nel gioco base, avvenuta in un momento non precisato delle vicende narrate in Valhalla: per questo motivo il DLC non tratta certi argomenti o tematiche (si vedano ad esempio gli Isu) allo scopo di non andare a creare eventi che potessero avere in qualche modo un impatto rilevante sulla storia principale.

Tale scelta va a creare inevitabilmente una certa incongruenza in termini di date ed eventi storici, vista e considerata la collocazione temporale di certi eventi - come menzionato in precedenza. Anche in questo caso, sempre su Twitter. Sahuquet ha giustificato le scelte del team di Ubisoft Bordeux.

Storicamente, Flann regnò a partire dall'anno 877. Tuttavia, in Valhalla abbiamo cercato di rappresentare un periodo storico piuttosto che una precisa e accurata successione degli eventi. Per questo motivo ne "L'Ira dei Druidi" abbiamo proposto che questi eventi siano avvenuti "circa nello stesso momento"

Sostanzialmente, si è deciso di interpretare più liberamente la sequenza di eventi storici, con un approccio dunque "anacronistico", se vogliamo, a favore di una maggiore libertà narrativa. Una giustificazione che per molti, probabilmente, non avrà senso, ma che almeno aiuta a comprendere il perché di certe scelte.

Relativamente alle questioni non riprese da Valhalla, sostanzialmente gli Antichi e gli Isu Irlandesi, vi è una ulteriore spiegazione.

Sostanzialmente [il perché certe cose erano nel gioco base e non nel DLC] è perché tali elementi vennero inseriti prima che l'espansione venisse definita precisamente. Il DLC, all'epoca, avrebbe potuto essere ambientato in un luogo totalmente differente rispetto all'Irlanda. Non credo comunque che l'espansione chiuda definitivamente la porta in merito al ramo irlandese degli Antichi!

In pratica, le presunte incongruenze tra quanto presente nel gioco base e tra quanto mostrato invece nel DLC sono da imputarsi al processo produttivo: nel momento in cui tali "Easter Eggs" vennero inseriti in Valhalla, l'ambientazione e la storia del DLC non erano ancora stati stabiliti definitivamente (viene da chiedersi perché, allora, menzionare Irlanda e Francia, proprio le due ambientazioni delle espansioni...) e che quindi, verosimilmente, sia stato intrapreso un approccio differente rispetto a quanto lasciato intendere dagli indizi lasciati dal team di sviluppo principale.

 

Sarebbe comunque ingiusto additare questa prima espansione come un totale fallimento: dal punto di vista ludico, il DLC è decisamente ricco e ben fatto, e riesce a risolvere alcuni dei problemi che hanno afflitto il gioco base (in particolare l'eccessiva lunghezza) grazie alla sua natura più contenuta.

Dal punto di vista della Lore vengono introdotti alcuni fugaci (nonché poco chiari) elementi nelle fasi finali della porzione di trama legata ai Figli di Danu, di cui potete leggere la nostra analisi al seguente link: Sole d'Ambra: la Lancia e l'Occhio (wixsite.com)

Dopo essersi messi alle spalle le vicende irlandesi, il pensiero va ora verso la Francia, dove - nel corso dell'estate (ipotizziamo non prima della fine di agosto...) ritroveremo nuovamente Eivor alle prese, questa volta, con l'Assedio di Parigi. Proprio lì, teoricamente, dovremmo ritrovare i fantomatici Antichi, e, chissà, forse qualche altro risvolto legato agli Occulti - totalmente messi da parte in questo primo contenuto aggiuntivo.

 

Per approfondire i contenuti del prossimo DLC:

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