Canonicità vs Storicità
La vera natura di Eivor
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Eivor Varinsdottir nacque nell'anno 847, figlia di Rosta e Varin. Dal punto di vista storico, Eivor è stata una guerriera vichinga, come indica lo stesso cognome (che sta a significare "Figlia di Varin"). Il suo DNA "principale", insomma, è femminile.
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Sulla questione Canonicità, invece, il discorso è totalmente diverso. All'interno del suo corpo, difatti, Eivor possiede un doppio DNA: quello della stessa Eivor, e quello dell'Isu Odino/Havi, che è riuscito a tramandare la sua traccia genetica grazie all'utilizzo di una tecnologia sviluppata da Giunone. In questo modo, in maniera analoga a quanto accade per i Saggi, il suo DNA è poi "riemerso" nel corpo di Eivor.
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Di fatto dunque, dal punto di vista dell'Animus entrambi i sessi sono canonici ed esistono allo stesso tempo. Il poter scegliere tra un sesso e l'altro in un qualsiasi momento è quindi giustificato proprio dal fatto che entrambi i materiali genetici coesistono nello stesso corpo.
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Possiamo quindi concludere dicendo che, dal punto di vista dell'Animus/Layla, entrambi i sessi sono canonici e coesistono, mentre per quanto riguarda la dimensione storica, Eivor è stata una guerriera vichinga.
L'Irlanda e gli Isu
Mórrígan
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Il primo DLC di "Assassin's Creed: Valhalla" in arrivo la prossima primavera sarà interamente ambientato in Irlanda. "L'ira dei Druidi" potrebbe riservare alcune gradite sorprese, in base ad alcune informazioni presenti nel gioco base.
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Nel corso della serie abbiamo avuto modo di vestire i panni di Shay Patrick Cormac, protagonista di "Assassin's Creed: Rogue" e originario proprio dell'Irlanda. Iconica la sua frase relativa alla fortuna, che stando a Shay non si ha, "la si crea".
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All'interno di un certo sito ISU possiamo trovare una nota, risalente alla Prima Civilizzazione, che riporta una citazione alquanto interessante:
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"Destino è il nome che i deboli danno alla propria codardia. I forti si creano il futuro con le proprie mani".
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Autore della nota è un certo Mórrígan, verosimilmente un ISU. Mórrígan è il nome di un'antica divinità irlandese, nonché il nome che Shay diede alla sua nave. Sempre riguardo a Mórrígan, è possibile ritrovare, all'interno del gioco, un'arma il cui aspetto e la cui descrizione lascerebbero ipotizzare l'origine ISU della stessa: la "Guardia di Mórrígan", uno scudo su cui è incisa una Triquetra, simbolo di origine celtica ricorrente all'interno del gioco (si pensi che lo stesso indica il salvataggio automatico).
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L'ambientazione irlandese potrebbe forse consentirci di fare luce su questa figura avvolta nel mistero: quale potrebbe essere il legame tra questa Mórrígan e Shay? Perché l'Assassino divenuto poi Templare usava la medesima frase incisa nel sito ISU situato sotto Stonehenge?
Verso un nuovo mondo
Nella fine, il principio
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Come largamente anticipato negli scorsi mesi, l'attesissimo "Assassin's Creed: Valhalla" va a chiudere diverse trame lasciate in sospeso nel corso degli anni, spalancando al contempo tantissime nuove possibilità per il futuro della serie. Ma quali conseguenze potranno avere gli eventi del finale del gioco? Scopriamolo assieme, azzardando qualche ipotesi su dove la serie potrebbe puntare!
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Nel tentativo di salvare la Terra, Layla si reca in Norvegia, presso il sito Isu "Yggdrasil", un'enorme macchina creata dai membri della Prima Civilizzazione il cui funzionamento ricorda molto quello di un Animus. In un'imprevista svolta degli eventi, Layla viene intrappolata nella macchina, ritrovandosi faccia a faccia con Basim (o quantomeno la sua "coscienza") imprigionato nella stessa da diversi secoli , dopo essere stato sconfitto da Eivor e Sigurd.
All'interno della simulazione, Layla scopre che il surriscaldamento globale e i catastrofici eventi che stavano colpendo la Terra erano di fatto causati dallo stesso Basim, tramite Yggdrasil ("l'Albero" andava, di fatto, a surriscaldare lo "Scudo" attivato da Desmond nel 2012). Nel tentativo di fermare l'imminente Catastrofe, Layla ricalibra la Macchina, mettendo in salvo il pianeta ma, allo stesso tempo, consentendo a Basim di liberarsi da essa.
Tra storia e mito
Le figlie di Lerion
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Il mondo di "Assassin's Creed: Valhalla" è ricco di numerose storie secondarie e vicende che arrivano a toccare il giocatore in maniera quasi trasversale. Tra queste troviamo le tre Figlie di Lerion, personaggi liberalmente ispirati alla figura leggendaria di re Leir, la cui esistenza non è mai stata tuttavia comprovata. L’unica fonte storica che lo menziona è la “Historia Regum Britanniae”, una cronaca scritta in latino risalente alla prima metà del XII secolo, scritta da Goffredo di Monmouth.
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Nell'Inghilterra di "Assassin's Creed: Valhalla", il sovrano Lerion muore qualche tempo prima delle vicende principali del gioco. Durante le trattative intrattenute con i reggenti dell'Anglia Orientale e del Grantebridgescire, la guerriera norrena Eivor Varinsdottir si imbatté in tre misteriose e furiose guerriere: Goneril, Regan e Cordelia, tutte facenti uso di particolari droghe in grado di scatenare forti allucinazioni a chiunque ne venisse colpito. Il Morso di Lupo riuscì tuttavia a scampare alle loro trappole, uccidendole e sottraendo le loro daghe, armi all'apparenza molto importanti.
Tra storia e mito
La Leggenda di Beowulf
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In un'epoca di miti, leggende e déi pagani, "Assassin's Creed: Valhalla" prova a far luce su alcune delle storie e della mitologia nata in quel periodo. Tra di queste troviamo la "Leggenda di Beowulf", un poema epico sassone composto nell'VIII secolo, qui rappresentato da una lunga vicenda secondarie che mette Eivor al centro delle vicende, svelando la "vera storia" dietro la tragica ed epica storia dell'eroe norreno.
Dietro la leggenda
Isu, Aesir e Jotun
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In "Assassin's Creed: Valhalla" la mitologia norrena ha un ruolo centrale nelle vicende del gioco, nel momento in cui Eivor inizia il suo viaggio mistico verso i regni di Asgard e Jotunheimm. Quello che il giocatore vede attraverso gli occhi di Eivor (la missione di Odino per scampare al Ragnarok e sventare la propria fine) sotto forma di racconto mitologico rappresenta in realtà delle vicende molto più complesse e articolate, risalenti al periodo della Prima Civilizzazione: Odino, Thor, Angrboda e tutti i personaggi che compaiono nel corso delle visioni mistiche altri non sono che personaggi già noti ai fan della serie (nello specifico, gli Jotun) e che fanno poi la loro ricomparsa nel corso degli eventi principali del gioco.
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Grazie alla tecnologia sottratta agli "Jotun", difatti, l'Aesir Havi riesce a far sopravvivere le "coscienze" dei suoi alleati, consentendo loro di rinascere, millenni dopo, all'interno di corpi umani. Nel corso delle sue avventure, Eivor si imbatterà in diversi di questi individui, senza che gli stessi (salvo alcune eccezioni) riescano tuttavia a ricordare la loro vita passata.
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Scopriamo insieme, di seguito, quali sono i "corrispondenti" tra i personaggi mitologici e quelli invece umani, così come a quali Isu già noti corrispondono gli abitanti di Jotunheim.